da: Gazzetta del Mezzogiorno 3. 8. 2002










Zinzulusa, laboratorio dell'evoluzione

Tra le grotte del Salento, la Zinzulusa è forse la più spettacolare e anche l'unica aperta al pubblico Nel suo ambiente isolato si è evoluto un ecosistema particolare, che comprende ben 60 specie di piccoli animali terrestri e acquatici, tra lepidotteri, coleotteri, ditteri, ragni, chirotteri, crostacei.
Le ultime sorprendenti scoperte di fauna acquatica sono venute nella Primavera del 1996 con la campagna di esplorazione "Zinzulusa Speleosub '96", promossa dal Comune di Castro e coordinata dal professor Lucio Giuseppe Pesce del dipartimento di Scienze ambientali dell'Universita delI' Aquila. Si è esplorato un nuovo braccio, completamente sommerso, lungo circa 110 metri.

Per la prima volta si sono osservati nella grotta anellidi policheti, l'anfipode Salentinella gracillima, il misidaceo Stygiomysis hydruntina, il copepode Nitokra reducta e specie ancora piu rare, come una nuova spugna troglobia, appartenente all'ordine degli Axinellida e al genere Higginsia, presente con una sola altra specie, non sotterranea, in tutto il Mediterraneo. Quest'ultima scoperta è importante scientificamente poichè le spugne vivono generalmente in acque marine e in ambienti cavernicoli costieri: solo in rarissimi casi sono riuscite a colonizzare ambienti sotterranei profondi e isolati. Esempi del genere si contano, oltre che in Italia, solo in Croazia e nelle Bahamas.

(da: AIRONE, 1997, settembre 1997)


Castro/Trovata una spugna rarissima in una caverna sommersa: Nuova clamorosa scoperta nella grotta "Zinzulusa"

CASTRO - Ambienti bellissimi, immagini suggestive di fondali finora sconosciuti. La grotta Zinzulusa raddoppia. E' stata scoperta ed esplorata, infatti, una nuova cavità attigua a quella fin qui nota.

I due ambienti sono collegati ad un passaggio che gli scopritori hanno chiamato "Quì casca l'asino" per ricordare le molte volte che si è stati sul punto di individuarlo. La nuova cavità si estende per oltre 110 metri (che si aggiungono ai notissimi 150 metri emersi), è completamente sommersa ed è ricca di stalattiti, stalagmiti e sedimenti.

Ma c'è dell'altro. Nella grande caverna sottomarina è stata individuata una spugna troglobia (sotterranea) che allo stato attuale della ricerca si ritiene unica al mondo nel suo genere.
"Si tratta di invertebrati molto primitivi (che assumono la forma di spugna), a basso livello di organizzazione, la cui specie è risultata fino ad ora presente solo nelle isole Bahamas ed in Croazia" dice il professor Giuseppe Pesce, dell'Università dell'Aquila, coordinatore della ricerca speleologica.
"La loro scoperta nella grotta Zinzulusa - continua - in un ambiente notevolmente distante dall'ingresso della stessa grotta, fa pensare ad un loro antico e stabile insediamento in quel luogo".

La scoperta accresce la notorietà di Zinzulusa a livello mondiale: nei giorni corsi la televisione giapponese ha effettuato numerose riprese per un documentario scientifico-turistico; su Internet è già presente un sito web a cura dell'Università dell'Aquila in cui si parla proprio della spugna ritrovata nella grotat.
E' l'individuazione del proseguimento della Zinzulusa smentisce anche le teorie fin quì formulate sulla estensione e sulla idrologia sotterranea della grotta, secondo le quali il bacino "Cocito" (la cavità fino ad ora conosciuta) era completamente chiuso.
Invece, oltre il passaggio "Quì casca l'asino" c'è il nuovo ambiente, denominato dagli scopritori "Sala Decio de Lorentis". E nuovi sviluppi si attendono in futuro quando si cercherà di trovare un nuovo collegamento con l'esterno.

La ricerca è stata promossa nei primi giorni di maggio dall'assessore alla Cultura del Comune di castro, Ninì Ciccarese, che è anche presidente del Gruppo speleologico salentino.

Questa associazione, insieme al Gruppo speleologico castrense, ha contribuito notevolmente alla ricerca. L'esplorazione è stata effettuata dagli operatori speleosub del Gruppo speleologico neretino e della Commissione nazionale soccorso speleosub. Si tratta di Antonio Danieli, Raffaele Onorato, Giavanni Contessa, Riccardo Leonardi, Marco Poto e Giancarlo Calsolaro.
La campagna di esplorazione e ricerche "Zinzulusa: Speleosub 96" è coordinata - dicevamo - dall' assessore Ciccarese che nel corso di una immersione effettuata nel 1973 aveva notato il passaggio. "Ero un ragazzino - dice - il più giovane tra i sub di quella spedizione e quando raccontai quello che avevo visto cercammo inutilmente di ritrovare il luogo. Ci siamo riusciti dopo 23 anni, e ne è valsa la pena".
La ricerca continuerà con prospettive ancora più interessanti. "C'è un mondo completamente nuovo da esplorare - dice Ciccarese - gli studiosi avranno a disposizione materiale veramente interessante per i loro studi. Il prossimo tentativo sarà quello di cercare la via dell'aria che consenta il collegamento con l'esterno.

(da: GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO, 29.8.1996)